Sorrido quando le persone commentano sul mio profilo Facebook credendo che noi siamo in vacanza.
Se questa fosse vacanza saremmo sempre in vacanza.
Eppure chi mi segue e ci segue, ma ancora non è entrato in Tribeker, sono persone che hanno fatto e fanno tanta formazione industriale che in Italia ormai dilaga a destra e sinistra.
Anzi, alcuni oggi fanno anche finta di non fare formazione scrivendo ovunque che sono imprenditori seriali, che odiano la Pnl e che non condividono le formazioni di un certo tipo.
Sono gli stessi che poi, dopo poco, vedi tutti insieme a festeggiare con cene di fine anno brindando al consolidamento del cartello della formazione italiana.
Tutto documentato con rigorosi selfie pubblicati sui social.
Mi dispiace moltissimo per tutti gli italiani che investono nella formazione industrializzata, non solo per il denaro che andranno a sprecare, ma anche per le speranze e i sogni che verranno inevitabilmente infranti.
Ma dopotutto nessuno, sino ad oggi, ha insegnato loro come distinguere la formazione industriale da quella tecnica, e soprattutto come scegliere un percorso da un corso.
Voglio quindi regalarti questa conoscenza che io ho accumulato in quasi 26 anni di professione.
Anche io mi sono sciroppato tutte queste menate sia in Italia che negli Usa sin da quando avevo 21 anni.
Anzi, per un periodo, raggiunta la vetta, ne sono stato un co-creatore.
La formazione industriale presenta schemi e modelli che sono uguali per tutti senza nessuna personalizzazione.
Le persone faranno corsi su corsi stando in sala tutto il tempo cercando, come a scuola, di imparare il più possibile cose che non sono adatte e create per loro.
Il tutto prevedrebbe che poi, le stesse persone, applichino quindi queste nozioni nella loro vita (nozioni che non vanno bene per loro perché non sono personalizzate).
Però, prima di arrabbiarti, cerca di capire i formatori italiani.
Nella loro smania di fare sempre più soldi, poverini, non hanno molte altre strade.
Più soldi significa più persone in sala.
Per avere tante persone in sala devi proporre uno schema uguale per tutti senza nessun tipo di personalizzazione e, ovviamente, le devi far stare tutte in sala.
Di norma la formazione industriale presenta un brand basato sulla persona e nessun reale movimento di pensiero, una filosofia di vita o un percorso.
Anzi, molte volte il corso o il metodo porta il nome del nuovo guru che cerca nuovi seguaci possibilmente granosi.
Questi errori, come ti ho detto, li ho fatti anche io in passato, commettendo appunto tutti gli errori del caso.
Oggi me ne pento, ma mi rendo conto che se non li avessi fatti non sarei arrivato qui e non potrei ora aiutarti.
Quindi, ricapitoliamo alcuni elementi che possono esserti utili per riconoscere il fast food della formazione (tanto più ne assumi, tanto più ti avveleni):
– corsi con sale piene con migliaia di persone
– metodo o sistema che porta il nome del nuovo guru
– nessun percorso e nessuna filosofia di vita. Solo corsi su corsi
– sistema uguale per tutti senza nessuna personalizzazione
– comunicazione e marketing incentrato tutto sulla figura del guru
– corsi che prevedono ogni volta solo e sempre apprendimento in sale e aule, niente vita vera.
I risultati?
Tanto più la gente si forma tanto va in stallo e, dopo un iniziale piccolo miglioramento, inizia a peggiorare.
La soluzione per queste innocenti persone?
Pagare altri corsi per ottenere un altro piccolo miglioramento che si trasformerà in un grande peggioramento.
E così via sino a credere di non essere più capaci…
Ecco perché nel nostro movimento Tribeke ho creato negli ultimi sette anni il metodo Perform ®.
In Tribeke, l’unica volta in cui una persona si trova insieme a centinaia di altre persone è a Freedom, perché è il momento in cui si lavora, necessariamente, su quelle nozioni che consentono di aprire la mente e di fare un salto immediato.
Da quel momento le persone che superano la selezione saranno in un percorso (attenzione, non un corso) in cui le sale sono il mondo, i continenti, le città; dove si fanno attività reali e non quelle simulate in sala.
Un numero ristretto di allievi per volta, che riceve un’attività personalizzata e tagliata proprio sulla persona al fine di far ottenere loro il massimo risultato ogni volta.
In Tribeke l’obiettivo non è fatturare sempre di più, come le società della formazione industriale, ma fare in modo che i Tribeker ottengano il meglio per vivere la vita che vogliono, dove vogliono e liberi dai confini nazionali.
Nel gruppo chiuso su facebook a cui puoi iscriverti gratuitamente cliccando a questo link
https://facebook.com/groups/tribeker
puoi utilizzare le informazioni in esso contenute per poter evitare di infilarsi nella formazione industriale.
Se stai pensando che tutti i corsi non vanno bene non è così. Alcuni corsi tecnici sono utilissimi.
Bisogna solo sapere come sceglierli.
Come puoi intuire, noi non andiamo in vacanza.
È proprio la vita da Tribeker!
