Cosa succede quando c’è una pandemia e le aziende hanno bisogno di fare denaro?
Accade che si conformano alle norme, alle leggi e inventano le iniziative più assurde per mostrare che sono sul pezzo e responsabili.
Quando non è per interesse sociale
È questo il caso anche di quello che ho soprannominato covid washing (in ricordo dei vari “green washing” e “pinkwashing”). Le aziende devono farsi belle e mostrare che sì, anche loro hanno responsabilità sociale.
È d’altronde un tema molto sentito, come dimostrano le campagne e le ricerche sull’etica aziendale in Italia.
Ad esempio, il 43% delle persone hanno smesso di comprare da un’azienda perché deluse dal loro comportamento.
E così vediamo Mcdonald che cambia il suo packaging con una siringa, un governatore negli USA in diretta che mentre mangia sempre hamburger e patatine dice che “se vi vaccinate, ve lo offro io” e poi i Covid Manager nei matrimoni e hotel o il cinema gratuito per due settimane se sei vaccinato.
Non siamo qui per fare beneficenza
Ricorda bene chi è che fa le campagne.
Enti pubblici? Associazioni no profit?
No! Aziende commerciali.
Addirittura nel tg che ho citato prima del governatore si infilano anche le markettate dei fast food.
Non sono qui per fare beneficenza.
Ora, sarebbe assurdo se dicessi che le aziende non possono avere valori e ovviamente fare azioni che portano avanti quei valori.
Ma, ripeto, le aziende non sono qui per fare beneficenza.
E nessuna ha un particolare interesse sanitario.
E neanche quello di perderci del denaro.
Le aziende hanno bisogno di denaro per operare, altrimenti (ovviamente) vanno in bancarotta.
Piccole azioni per grandi cambiamenti?
Saranno il cinema gratis o la confezione su Mcdonald a far vaccinare le persone? Certo che no.
Sono piccole azioni che creano cambiamenti nella società? Non credo proprio. Così però se la vogliono vendere.
Serve solo a farsi belli per tornare in pista e vendersi.
Non c’è valore, non c’è messaggio, ma solo una cacofonia di aziende che dicono la stessa cosa.
Covid free! Sicuro! Solo per i vaccinati!
A farcire di termini in voga siamo bravi tutti.
Me le posso inventare anche io facilmente.
Ora dico che i miei sanitizzanti per le mani sono covid friendly o apro una campagna che regala gadget della mia azienda ai vaccinati.
Provaci anche tu, potresti trovare le prossime idee di grande aziende.
E così l’effetto che si ottiene non è nient’altro che la rincorsa a decisioni di vaccini che sono tuttavia sperimentali e che le aziende spingono con arroganza.
Perché dico questo?
I dubbi non vanno messi a tacere
Il senso è solo ed esclusivamente sulla comunicazione.
Rifletti con me sulla realtà dei fatti vs. l’arroganza dei paesi nel dire alle persone “non ti informare sulla tua salute, vaccinati e non ci pensi più”.
“Vaccinati e tutto torna normale!”
È vergognoso. È responsabilità doverosa far pesare bene alle persone le scelte di salute, soprattutto se non sono obbligatorie.
Invece ora chi domanda viene zittito da una massa che si scatena su internet (ma dove è nella vita reale?).
Rimetto anche qui nel blog un articolo che ho pubblicato di recente sui nostri canali Telegram.
Alla faccia della “terra della libertà”!
Biden risparmia i mezzi termini nel suo ultimo tweet, sotto la traduzione:

“La regola ora è semplice: fatti vaccinare o indossa la mascherina finchè non lo fai. La scelta è tua”
Ovvio che anche gli U.S.A. stanno spingendo a tutta velocità il vaccino.
Dove finisce il confine tra sicurezza e leggi di uno stato e limitazione della libertà di scelta?
Il tweet non dimostra sensibilità verso la paura delle persone di farsi un vaccino che è, tuttavia, ancora sperimentale, soprattutto da parte di fasce a rischio.
Come potrebbe ad esempio sentirsi una madre che ha visto quali effetti collaterali potrebbe portare il vaccino?
Una persona anziana?
E una persona affetta da patologie?
O una persona completamente sana e in forma ma che ha avuto persone vicine che hanno fatto il vaccino e hanno avuto spiacevoli effetti collaterali?
Quando il governo comunica molto, molto male
Dove ci sono dubbi è meglio ascoltarli, accoglierli, spiegarli.
Soprattutto in strategie di comunicazione ad un’intera nazione. Soprattutto se sei un politico, un presidente, che dovrebbe rappresentare e parlare la lingua delle persone.
Chi è al potere al governo ha la responsabilità di dare alle persone gli strumenti per capire e fare decisioni migliori.
E di evitare di fare altre figure, come quella del virologo o del medico che non sono.
Il virus più contagioso di tutti
Unendo queste due cose abbiamo un quadro: una frenesia simile a quella del consumismo, ma di trend, di mode sociali usate per vendere.
Siamo nell’epoca in cui il vero virus è il caos su internet, le campagne sociali fatte male, le comunicazioni scomposte e le decisioni prese su questo mondo fittizio (internet) senza comunicare con quello reale.
Un problema contagioso, più di qualunque altro virus, che porta difficoltà in politica, nelle decisioni del governo e anche nella comunicazione presidenziale.
La mia lettera aperta
La mia riflessione è che la prossima volta che vedi una campagna che sbatte le ciglia ai consumatori affascinando con termini come “sicuro” o “covid-free” e chiacchiere varie, tu faccia un passo indietro.
Sono atti di marketing puri, che fanno leva sulla responsabilità sociale.
Il fatto che tu metta la siringa sul packaging non toglie che tu sei una delle cause per cui secondo i virologi abbiamo avuto l’epidemia di ebola e metti a rischio il sistema di agricoltura deforestando l’amazzonia (sai bene di chi parlo).
Non toglie che tu sia una pessima azienda o che tu sia una delle cause per cui abbiamo i problemi globali che abbiamo.
La siringa o il ticket free per i vaccinati non ti lavano la coscienza.
Non sono qui per fare beneficenza e poche hanno la determinazione di attenersi a dei valori.
Molte preferiscono chiacchiere e poca azione, limitandosi alle parole che potrebbero attirare più turisti o clienti.
Parole generali che mettono in accordo tutti ma non convincono nessuno. Mezze verità che non dicono nulla e per questo nessuno le può attaccare.
Tu cosa ne pensi delle campagne sociali di questo momento? Dicci se ne hai viste di veramente assurde…