Una materia “consigliata” ma non obbligatoria nelle scuole italiane, le proposte di renderla una materia fissa vengono rifiutate soprattutto per il retaggio religioso italiano.
Ma è giusto insegnare educazione sessuale ai bambini nelle scuole?
Molti genitori si oppongono all’educazione “sull’amore” ma non si preoccupano della violenza che è onnipresente nei film d’azione.
E intanto i ragazzi continuano ad andare avanti senza una vera e propria educazione sessuale, e l’italia, ad esempio, rimane nella fascia alta della classifica delle gravidanze adolescenziali.
Ma che dire dei ragazzi?
In America si pratica l’educazione “dell’astinenza”- ovvero dire di no.
Ma non funziona: però esiste l’educazione obbligatoria nelle scuole.
E in Italia?
Circola ancora il pensiero religioso secondo il quale parlare di sesso, soprattutto nelle scuole, è un tabù.
Sai cosa significa questo?
Due cose:
La prima, è che l’Italia continua a comportarsi come uno stato religioso nonostante chiesa e stato siano ormai divisi da tempo.
Secondo, questo viola ben due diritti: il diritto all’educazione e il diritto alla salute.
Vogliamo davvero che i ragazzi si “educhino” con ciò che imparano dagli altri ragazzi a scuola?
Oppure che ricevano un’educazione adeguata?
Questo è solo uno dei tanti esempi di come in realtà l’Italia ha un’enorme influenza religiosa, che limita la libertà e le scelte delle persone.
Se non fosse così allora sarebbero lasciati da parte molti tabù e pratiche che limitano la libertà di scelta delle persone.
Ad esempio? I crocifissi nelle scuole.
Ma questa è un’altra storia.
Il diritto alla salute è uno dei diritti umani sanciti dall’OMS, che cita “l’accesso alle informazioni sulla salute riproduttiva”.
E per educazione sessuale si intende anche l’educazione delle relazioni affettive e quant’altro: un’educazione sicuramente più utile di molte materie che vengono invece imposte come “più importanti” mentre i ragazzi hanno anche bisogno di questo.
Ad esempio in Svezia è obbligatoria dal 1955.
Gli effetti sui ragazzi? Non “vengono esposti” a rischi, anzi.
Gli studi effettuati dimostrano che tra gli studenti non aumentano né la percentuale di frequenza di attività sessuale né di malattie sessualmente trasmesse.
Anzi avevano un tasso di gravidanze inferiore rispetto a chi non riceveva nessuna educazione o partecipava ad un programma.
E l’educazione si può allargare a più campi, dai rapporti ad insegnare cosa sono le “relazioni sane” affettive.
Insomma, un ragazzo sarà anche bravo a fare i calcoli, ma cosa se ne fa se finisce in una relazione abusiva?
Che se ne fa una figlia di storia dell’arte se rimane incinta a 15 anni?
Che se ne fanno dell’educazione se contraggono una malattia trasmessa sessualmente come l’AIDS, che inevitabilmente gli precluderà la possibilità di vivere una vita senza preoccupazioni e soprattutto lunga?
È ora di riprendersi anche le piccole libertà partendo dall’educazione!.
Tu cosa ne pensi?
È giusto rendere l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole?