La Apple si scusa: “Non vi ascolteremo più”.
Scuse interessanti in un periodo come questo in cui la privacy è diventata un confine confuso e sbiadito.
Eppure (potremmo dire finalmente) i device della apple hanno smesso di rendere pubbliche agli operatori di terze parti alcune conversazioni nostre con Siri per migliorare la sua interazione con noi.
Se ne è uscita bene, dato che questa operazione avveniva prima senza un nostro esplicito consenso (che altrimenti non avremmo forse dato).
E così intanto la Apple se ne esce, dichiarando che “interromperà i rapporti” con le società terze che gestivano queste clip audio e che avrebbero potuto usare in mille modi, risalendo anche alla persona e ottenendo su di lei informazioni sensibili.
Le scuse ci fanno sicuramente piacere, ma queste scuse formali sono un bel modo per dire:
“Ragazzi, abbiamo violato spudoratamente la vostra privacy, ops, ora la smettiamo (e intanto abbiamo ricevuto milioni di clip audio)! Inoltre non le facciamo più gestire a società esterne (tanto non ci servono più e le centinaia di persone assunte ora le abbiamo licenziate) che tanto se ci volevano fare qualcosa lo hanno già fatto.”
Sono certo che Siri avrà avuto un sacco di spunti interessanti su come migliorare, ma ciò non toglie come le persone hanno visto una loro libertà violata senza neanche saperlo.
Certo, potevano immaginarselo.
Ma non è una scusa per farlo.
Queste cose accadono soprattutto perchè le società giocano sul fatto di installare un sacco di software e programmini e allegare 1280 mila pagine di scritte inutili e ficcarci in mezzo all’improvviso all’ultima pagina il “e inoltre siri registrerà le tue conversazioni e le lasceremo nelle mani di terze società.”
Non è certamente illegale.
Ma neanche trasparente.
Infatti lo ammette anche Apple stesso, ma solo dopo aver già fatto quello che voleva dei nostri dati personali.
E mentre quindi tu pensavi di essere libero, e scherzavi con Siri, lei ti rispondeva pure a suon di battute, ormai abituata al tuo umorismo grazie alle centinaia di registrazioni che ha tenuto per sè mentre tu, ingenuamente, ti sei fidato di lei.
Ecco perché ti chiedeva sempre: “Come posso aiutarti?”.
È la realtà: la libertà delle persone viene violata anche “legalmente” tutti i giorni, anche in modi apparentemente “piccoli” come questi.
Alcune, anzi, molte grandi aziende e società giocano sul limite della trasparenza e legalità per ottenere alla fine quello che vogliono.
E se violano la tua libertà, basta una gentile lettera di scuse, una giustifica del “programma di miglioramento” e ti propinano il nuovo prodotto o l’ultimo aggiornamento, per farti capire che ci tengono davvero a te!
Nulla toglie che io, da fan della Apple, adoro i loro prodotti.
Ma non chiudo gli occhi davanti alla realtà.
Tu cosa ne pensi?
Secondo te questi “programmi di miglioramento” nell’informatica sono necessari?
Oppure sono una violazione della libertà?
Pensi sia giusto chiedere il consenso delle persone?
O che sia necessario per l’avanzamento della tecnologia?