Persone che, in ginocchio, chiedono aiuto alla Polizia in assetto anti-sommossa. 

È quello che è successo a Roma il 14 aprile 2021.

Chiara si è inginocchiata davanti alla Polizia e ha detto in lacrime e disperazione:

 “Aiutateci, ve lo chiedo per piacere. Ve lo chiedo in ginocchio”

“Aiutateci, siamo disperati. Non ce la facciamo più a dire: ‘È arrivata la bolletta, come la paghiamo? È arrivato l’affitto. cosa gli diamo?'” 

Gli altri imprenditori hanno cercato più volte di allontanarla facendola rialzare ma ormai Chiara, in un completo e comprensibile accesso emozionale negativo, ha continuato:

 Non ho soldi per fare la spesa, se non mi aiutassero le persone io non avrei i soldi per comprare da mangiare” 

Questa manifestazione aveva l’obiettivo di spingere per ottenere la riapertura degli esercizi dopo una anno di chiusura selvaggia senza quasi nessun sostegno economico.

Nello specifico in questa manifestazione la maggior parte della folla era composta da imprenditori della ristorazione.

La ristorazione insieme al turismo è uno dei comparti che sono stati quasi del tutto falciati.
Le argomentazioni sono estese e le più disparate, da parte loro c’è solo l’imbarazzo della scelta.

In generale però il filo conduttore è collegato al fatto, puro e semplice, della fine dei risparmi che sono stati usati per riuscire a vivere giorno dopo giorno.

Il tutto accumulando debiti su debiti verso fornitori, proprietari di locali in affitto e ovviamente verso lo stato. 

800 imprenditori sono arrivati vicini allo scontro con il cordone della Polizia di Stato.

Ma il momento più forte, più drammatico e anche toccante è stato quello di Chiara, una commerciante di 50 anni circa che è arrivata a Roma per protestare contro le imposizioni del governo.

Persone, imprenditori come Chiara coltivano ogni giorno la speranza è che il governo decida presto di riaprire e di permettere a loro di non fallire.

Sperano che il governo sia in grado di far ripartire l’economia. 

Provo tristezza per Chiara e per tutte le persone che stanno vivendo questo dramma e vorrei essere compassionevole ma la compassione non serve a risolvere il problema.

La speranza non fa altro che uccidere tutti loro

Il 04 giugno 1989, Tank Man (probabilmente Wang Weilin, uno studente di 19 anni) ebbe il coraggio di porsi di fronte ai carri armati,
Una scena toccante.
Vedere i carri armati fermarsi e cercare di aggirare l’inerme ragazzo tocca veramente il cuore. 

Peccato che non abbiamo fatto vedere cosa è successo dopo.

Il ragazzo è stato arrestato e di lui abbiamo due versioni.

  1.  Fucilato davanti ad un plotone di esecuzione.
  2. Incarcerato per 18 anni e poi trasferito in un ospedale psichiatrico.

Non abbiamo il finale “vissero tutti felici e contenti”

Chiara è stato fortunata a non essere manganellata dalla Polizia.

Lo stato italiano ha già la soluzione in mano

  1. Pass sanitario tra regioni e da usare anche per entrare nei locali
  2. Vaccinazioni a tappeto
  3. Eliminazione del contante
  4. Mantenimento delle misure draconiane

Quindi, un breve periodo di fiato per tutti quelli che credono nella ripresa e poi, preparati, in arrivo la quarta ondata con la super variante di chissà quale nome in particolare.

A quel punto, con l’acclamazione del popolo, metteranno i vaccini obbligatori e altre misure restrittive.

Peccato che le attività di ristorazione DEVONO fallire, fa parte del piano del World Economic Forum di Davos che prende vita proprio a maggio. 

Gli imprenditori della ristorazione sono attività che vendono selle per cavalli mentre il mondo va verso le carrozze a motore dette anche “automobili”.

Fine dei giochi.

Protestare serve a prendere manganellate e a farsi arrestare.
I tumulti servono allo stato per poter mettere leggi molto più restrittive di quelle oggi in corso.

L’italia è una delle nazioni peggiori insieme alla Germania e all’Inghilterra.

Memorie della seconda guerra mondiale. 

Soluzioni?
Andarsene di corsa dall’Italia prima che tu non possa nemmeno piu’ uscire.

Se hai un ristorante, un albergo o similare vendila il prima possibile quando ancora, questa estate, sembrerà valere qualcosa.
Adesso è ancora possibile.

Presto il trattato Schengen per come lo abbiamo conosciuto noi sarà solo un ricordo da raccontare ai nostri nipoti. 

Chiara e tutte le persone simili a lei hanno bisogno di conoscenza, di studio e di sapere come difendere i propri diritti oltre che sapere cosa serve veramente.

Quando urli davanti ad un poliziotto e cerchi di colpirlo diventi un delinquente.
E lo stato non aspetta altro che tu faccia questo per giustificare norme repressive.

Ancora una volta la storia si ripete.
Gandhi ha fatto scuola.

Se tutti si fermassero lo stato sarebbe obbligato a prestare la propria attenzione.

Non può manganellare 60 milioni di persone, non ha abbastanza poliziotti e manganelli.

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