Ne parliamo oggi con Amadeo Furlan, consulente comportamentale, che afferma che i manager professionisti di oggi sono in difficoltà perché manca la conversazione con il gruppo.

Il problema che sente più pressante è che la coesione di un gruppo è importante, in base alla sua esperienza nel management e HR in Fiat, Maserati, Intesa San Paolo, Obi e direttamente con Marchionne. Una coesione che di questi tempi sta venendo a mancare.

Perché?

Questo è “l’effetto ciabatte”: il lavoro da casa in cui la sciattezza diventa uno stato d’animo.

La performance si abbassa, le comunicazioni si freddano e la motivazione si spegne.
E questo effetto di spalma a macchia d’olio sul Manager e su tutto il gruppo, distruggendo il lavoro e le relazioni coltivate in anni di lavoro (oltre che l’impresa, il lavoro o il progetto).

Cosa può fare allora oggi un Manager moderno che vuole cambiare la situazione per il suo gruppo?

1. Comunicare

È importante comunicare, sempre. Anche in un periodo in cui si lavora da casa e vengono meno i momenti di interscambio tra colleghi o supervisori. 

Importante fare attenzione a non risultare (usando un termine inglese) “tone deaf”. Significa, ad esempio, essere una compagnia aerea che fa una campagna che invita a viaggiare in un periodo di restrizioni sui viaggi all’inizio della pandemia. Vuol dire fare comunicazioni che sono scollegate dalla realtà che stanno vivendo le persone e con cui non si sentono identificate.

2. Motivare 

Il manager ha bisogno di comprendere come si sentono ora le persone (su questo consiglio la lettura dell’articolo collegato al link nell’elenco in alto). Compreso come si sente il manager stesso. Imparare a comunicare in un modo nuovo è una necessità. 

Il nostro stato emozionale è quello che crea ed è quello da cui dipende la produzione di idee, strategie e materiali. Nello stato sbagliato puoi anche lavorare molto ma il risultato sarà quello dello stato della persona stessa.

3. Affiatare

Un team coeso è sinergico: l’insieme è maggiore della somma delle parti.
Per fare questo, bisogna lavorare sulla relazione fra le persone, usando anche la motivazione (come visto prima) attraverso l’uso parole di calde che attivano l’adrenalina, assieme a termini chiari, concetti precisi, parole che mirano all’azione ed evitando discorsi fumosi (piuttosto meglio essere sinceri: le persone riconoscono quando usiamo il burocratese per nasconderci). 

La sincerità e chiarezza ripagano e sono segni di cura verso il gruppo che aumentano la fiducia. Grazie ad un gruppo sempre affiatato la persona può ritrovare il suo equilibrio anche lavorando da casa e con gli elementi che non ha più (presenza fisica e così via).

4. Guidare

Il Manager è un legante, è un driver, è colui che guida. Un leader dà una visione del proprio mondo o di un sogno, il driver è poi quello che risolve le certezze e determina negli aiutanti la voglia di proseguire nel lavoro e di sentirsi parte del gruppo.

Stentando a crederci, a volte è difficile “sentirsi a casa” quando si è a casa in ciabatte: invece spesso è (nel lavoro) un distacco sociale

Il driver lavora per far sentire le persone parte di un gruppo coeso evitando il progressivo distacco sociale che può avere molte cause (mancanza di comunicazione, motivazione, riconoscimento…). 

Spesso lo stesso abbigliamento o comportamento nel lavoro da casa influisce spaventosamente sullo stato emozionale e la performance del team.

E, infine, ricordarsi (e stamparsi sulla scrivania, ovunque sia) questa frase eccellente:

“Un gruppo sano è fortemente coeso e coinvolto.
Un Manager eccellente è un guida fidata e il legante del gruppo” 

Cosa ne pensi?
Hai vissuto questa esperienza sulla tua pelle da Manager o lavorando da casa?

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