Eccomi seduto comodo nel Riad che ci ospita nella parte storica della Medina, nella città di Marrakech in Marocco.
La giornata si sta chiudendo e sono ricco di esperienze, profumi, sensazioni e incontri straordinari.

Oggi pensavo proprio a chi passa la sua vita in una scatola, che chiama casa, per infilarsi in una scatola, che chiama automobile, con la quale cerca di districarsi nel traffico per raggiungere una scatola, che chiama ufficio, in cui spende la quasi totalità della sua vita, e pensando a questo avvertivo un moto di rabbia.
Rabbia su quanto oggi le persone che si danno da fare tutti i giorni per mantenere in piedi un mostro da mille teste mentre le loro vite svaniscono nel nulla pensano che realizzare la vita dei loro sogni sia impossibile, perché circondate di conoscenze errate per quello che vogliono realizzare.
Una rabbia che uso per accompagnare la vita straordinaria che facciamo tutti i giorni e che mi permette insieme a molte altre emozioni di insegnare con grinta a tutti i Tribeker i metodi e le tecniche, sapendo che possiamo ispirare chi si vuole svegliare, chi vuole cogliere la bellezza del potere che ogni persona, che è nata in Italia e in occidente, possiede.
Così oggi, com’è mia piacevole abitudine, ho iniziato a mettere in campo le tecniche che insegno a tutti i miei allievi e che sono anche parte del mio talento.
Fare affari e fare trattative.
Una gioia immensa soprattutto per il fatto di farlo qui in Marocco, che è una delle patrie delle trattative più difficili per noi occidentali.
Ho deciso di acquistare un borsello modello avventura in pelle, adatto per quello che stiamo per fare in queste due settimane.
So che qui i commercianti sparano prezzi alti e che sono abituati a spuntarla su qualsiasi turista proveniente dal mondo.
Ma io non sono un turista.
Così la prima richiesta è partita da 1200 Dirham (120 euro).
Io ho guardato il borsello di pelle, l’ho rimesso sul bancone e ho detto “siamo lontano miglia dal prezzo che avevo in mente” e ho fatto il gesto di andarmene.
Il commerciante mi ha guardato e mi ha detto “fammi un prezzo” e io ho detto “mi dispiace ma proprio siamo troppo lontani”.
Lui ha preso un pezzo di carta e ha scritto 1100.
Io l’ho guardato stupito e ho solo scosso la testa.
Lui ha preso il foglio e ha scritto 900 Dirham.
A quel punto, lasciando che lui procedesse ad insistere mentre io guadagnavo l’uscita, ho detto:
“Massimo 200 Dirham”
Lui mi ha guardato, incredulo, e ha guardato la nostra guida che è rimasta silenziosa.
Il sorriso sul volto era svanito.
Ora sapeva anche lui che non sono un turista.
Ha iniziato la filippica di quanto costa produrre il tutto e di quanto sia pelle vera e ben lavorata.
Io ho ascoltato e ho aggiunto “Guarda, ho detto 200 per non offenderti ma al massimo avevo intenzione di spendere 100 Dirham”.
Lui si è fermato e ha detto “facciamo 600 e chiudiamo” mentre mi metteva il borsello in mano.
Io l’ho posato e gli ho stretto la mano per andarmene.
A quel punto mi ha messo il foglio davanti e mi ha detto “scrivi tu il prezzo”.
Indovina cosa ho scritto?
200 Dirham ovviamente.
Lui, sconfortato, rilancia 400 e io rispondo 250.
Lui si ferma e mi dice “posso chiederti gentilmente di fare un piccolo passo e chiudiamo?”
Io rispondo 300 Dirham e tiro fuori le banconote mentre gli altri commessi si erano fermati a guardare.
Parlo correntemente l’inglese, oltre che l’Italiano, capisco bene il francese ma per l’arabo ho solo imparato qualche parola oggi.
Mi aggiusto.
Lui annuisce e l’affare è chiuso.
Si gira verso la guida e conclude con “sei sicuro che non sia di Casablanca?”
Io prendo per un complimento sperando che non fosse un’allusione per un’operazione di cambio sesso 🙂
Ora attenzione, ecco le regole di una trattativa per un Tribeker che vuole avere il massimo potere economico per poter viaggiare e vivere dove vuole.
Alla prossima trattativa applicale con attenzione.
1 – Il prezzo lo deve sempre dire chi vende a costo di farsi pestare (per dire!)
2 – Stai sempre in silenzio e soppesa l’articolo come se ti facesse schifo (anche se stai sbavando).
3 – Scuoti la testa e sospira e attendi che il commerciante riduca da solo il prezzo.
4 – Ora piazza il tuo prezzo con sofferenza e con dispiacere per il commerciante a cui ovviamente porti il massimo rispetto (dipende da dove ti trovi, cosa stai acquistando e il contesto. Io ti consiglio almeno la metà se non dieci volte meno).
5 – Attendi e stai calmo. La reazione del commerciante, soprattutto in alcune nazioni, può essere molto forte.
6 – Il commerciante rilancia di solito mediando il suo prezzo con il tuo. Ti ha chiesto mille, tu hai risposto con 200 e lui rilancia a 600.
7- A questo punto il nuovo prezzo (come 600) ti consente di fare il tuo rilancio a 400.
8 – Attendi la risposta del commerciante che si posizionerà su 500 e chiudi.
9 – Chiedi un omaggio aggiuntivo.
10 – Fai in modo che non si dimentichi di te. Non si sa mai se dovessi tornare in quel negozio o bancarella.
Tieni conto che questa metodologia vale per tutti i tipi di affari e transazioni e che se un giorno sarai con me nel mondo potrai applicare e allenarti per diventare un maestro della trattativa.
Questo significa avere quello che vuoi tenendo in tasca grandi quantità di denaro.
Per ora la teoria è quello che puoi apprendere e puoi iniziare ad allenarti.
Nel frattempo puoi continuare ad apprendere altri pezzi teorici iscrivendoti gratuitamente al gruppo privato Tribeker su Facebook, di cui ti metto il link.
https://www.facebook.com/groups/tribeker/?fref=ts
Ora ti saluto, lavoro ancora un due orette con piacere, dopodiché mi sparo le mie sei ore di polifasico e sono pronto per domani dove, veramente, andiamo a Casablanca.
Ti giuro che non sto per cambiare sesso!

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