Rieccoci per gli ultimi 5 punti delle strategie di manipolazione mediatica di Chomsky.

6. Usare la parte emozionale

Questa tecnica manda in tilt il senso autocritico della parte cognitiva della persona.
Faccio un esempio: quando un politico italiano ha detto una cosa simile a “tutti facciano quello che devono fare altrimenti mandiamo l’esercito”, ha usato un linguaggio per bambini usando la paura come leva emotiva, stimolando appunto emozioni negative. Questo manda in cortocircuito la parte logico razionale, la paura e anche la rabbia diminuiscono la nostra capacità di ragionare e prendere decisioni. 

Alle persone vengono tolti strumenti di comunicazione. Non riescono più a pensare in maniera critica e iniziano a pensare al film di Videodrome (che tra l’altro consiglio), a 1984 di Orwell, insomma, iniziano a preoccuparsi di tutto.

7. Mantenere il pubblico nell’ignoranza

Non devi capire nulla di quello che sta succedendo, perché hai bisogno di camici bianchi, di professoroni, di scienziati dall’alto. Tu non puoi studiare un testo (medicinale, quello che sia) perché non ne sei all’altezza. Io dico: ogni persona può studiare quello che desidera. Ripetitelo, ogni giorno, devi dirti di essere un genio, una persona geniale. 

A questa affermazione ovviamente devono seguire dei risultati, allo stesso tempo mi rifaccio proprio alla frase di un genio (Einstein) per spiegare il concetto: “Meglio essere ottimisti e avere torto che essere pessimisti e avere ragione.” In questo caso significa rendersi conto che tutti abbiamo il diritto di sapere, di comprendere e di trattarci e venire trattati come persone intelligenti. 

8. Confermare al pubblico di essere compiacenti con la propria mediocrità

Significa politici che utilizzano parolacce, parlano male, sono grezzi e ti dicono che alla fine, siamo tutti come Homer Simpson. Insomma, dai, siamo umani, quindi è bello usare il turpiloquio e inserire il rutto libero nella conferenza. Il punto è che no, non è per niente bello usare volgarità, turpiloquio o battute sul sesso per ottenere il consenso del pubblico.

La strategia è il far cadere la persona e il pubblico nel: “alla fine questo è quello che le persone vogliono ed è come sono”. Io non sono d’accordo. 

Ognuno ha la propria mediocrità ma non c’è da essere compiacenti, altrimenti si rimane a quel livello e non si è meglio semplicemente dell’esprimersi con più parolacce in una frase che parole con senso compiuto. È un modo per tenere le persone mediocri e rendere la mediocrità romantica. 

I simpson? Fanno ridere, ma lungi da me identificarmi.

9. Rendere le persone colpevoli

Questo è importante.
Far sentire le persone colpevoli. Qua di esempi ne avrei a bizzeffe, dai politici allo sciacallaggio sui social quando le persone vedono qualcuno senza mascherina.

 “Ve lo meritate, siete stati cattivi, cattivissimi, e ora ne pagherete le conseguenze!” Questo è quello che devi instillare nella mente delle persone per dire che tutto è colpa loro e i politici e i governi sono costretti a prendere conseguenze dure. 

È colpa tua la pandemia, il cambiamento climatico, il consumismo. Per colpa tua teniamo ancora le mascherine perché hai visitato tuo figlio che non vedevi da 8 mesi senza farti 4 test NPCR, è colpa tua che devo mettere le restrizioni e il coprifuoco perché hai un lavoro e una famiglia da mantenere, è colpa tua che devo mettere il lockdown perché vuoi vivere, respirare e vedere le persone che ami. 

È colpa tua il consumismo, perché sei cresciut* a colpi di pubblicità che istigavano al consumo da quando eri in fasce, perché hai desiderato quel giocattolo e sai che Galbani vuol dire fiducia, è colpa tua che vengono bruciate le foreste perché sei stato dal Mcdonald che ha speso miliardi per far finta di essere green e sostenibile occultando le sue pratiche, è colpa tua che non ascolti i governi quando ci sono politici presi dallo scandalo per sesso minorile, truffa e inutili battibecchi con frecciatine che sembra di stare in classe alle elementari e non in Italia. 

È colpa tua che non segui le regole perché l’OMS si è contraddetto più volte, prima sconsigliando le mascherine poi incoraggiandole, perché era partito con un lockdown di 2 settimane-giuro-non-di-più e mille altre false promesse di aiuti, contributi e riaperture e invece sono state schiacciate intere categorie di persone che lavorano duro e non hanno denaro per pagare neanche la bolletta e la spesa per i figli. Devo andare avanti?

Non non siamo colpevoli.
Quando siamo colpevoli? Quando facciamo un’azione per ledere le altre persone (animali, piante, ambiente) con intenzione, consapevolezza e volontà. Colpevole è un assassino che ha ucciso una persona perché le stava antipatica.

La responsabilità è un’altra cosa, e anche qui ci sarebbe un altro discorso da aprire su cosa siamo consapevoli e su cosa i governi e le multinazionali ci hanno messo il denaro finché gli faceva comodo perché ne facevano molto di più in cambio finché hanno alzato le mani e puntato il dito contro il consumatore.

10. Tutte le persone non possono conoscersi ma hanno bisogno di qualcuno che le conosce meglio

Grazie alle scienze, alla fisica quantistica, alla nuova medicina, tu non ti conosci ma io ti conosco meglio di quanto conosci te stesso.

Non puoi ascoltare i segnali del tuo corpo (o essere esperto in sintomatologia) perché diventeresti una persona più consapevole di te stessa.

Su questo tema consiglio il libro della mia amica Maria Gabriella Bardelli “La guarigione è dei pazienti”. Esperta del tema, ha creato un libro meraviglioso che consiglio caldamente.

Uno dei punti più importanti che ne tiriamo fuori è “Riporta la consapevolezza dei tuoi sintomi nelle tue mani e non nelle mani degli altri”.


Dal medico ci si confronta, non ci si prostra. La conversazione è alla pari.
Sulle conoscenze, ovviamente non lo è, il medico, lo specialista, ha conoscenze mediche che noi non abbiamo. Allo stesso tempo solo io posso sapere dove mi fa male, come mi sento, quando ho iniziato a sentirmi in un modo e così via. Io mi conosco meglio.
Dietro ad ogni specialista c’è un essere umano come me e te, che ha delle conoscenze, credenze, pro e contro. L’abito non fa il monaco e la scienza non rende dèi.


Se la scienza fosse una verità unica che non si smentisce mai allora le teorie del passato non ci sembrerebbero obsolete. La scienza ha mille facce, mille mestieri e mille teorie.
Ed è fatta di progresso, scoperte e cambiamenti.

Ricordiamo il penoso tweet di Burioni, che in risposta ad alcuni sanitari che sono stati lasciati a casa perché si sono rifiutati di fare il vaccino, ha risposto che: “il riposo e la mancanza di accredito mensile schiariranno le idee ripristinando la doverosa fiducia che un sanitario deve avere nella scienza.” Ma come, ora si parla di fede e fiducia? 

La scienza non era nata come raccolta di informazioni organizzate per discutere, confrontare e testare senza una sola verità? Mi sa che fra poco al posto del crocifisso nelle scuole allora ci metteremo la scritta “Scienza”. Non avrai opinione all’infuori di me (scienza in questo caso inteso come “una verità unica” e non come varie teorie, scoperte, confronto e progresso, s’intende). 

Queste erano le 10 tecniche di Chomsky. Come ho già detto nel primo articolo, consiglio tutti i suoi libri, sono illuminanti.

Ora lascio a te le conclusioni e le riflessioni. Se poi vuoi condividerne qualcuna con noi, ci trovi qui. 

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